Centrali a carbone in Italia: conseguenze guerra in Ucraina

centrali a carbone in Italia

L’argomento relativo alle centrali a carbone in Italia, rappresenta uno dei tanti problemi collegati alle conseguenze della guerra tra Russia e Ucraina.

Inizialmente e nel caos più totale, si è arrivati a pensare alla possibile riapertura delle centrali a carbone in Italia nel breve periodo.

Sulla possibile riapertura delle centrali a carbone in Italia, fortunatamente il Governo ha condotto un’attenta riflessione grazie alla valutazione concreta in termini di scorte di gas che attualmente l’Italia possiede.

Come sempre, le valutazioni iniziali subiscono dei cambiamenti alla luce di visioni più ragionate.

Su cosa si è interrogato dunque il Governo italiano prima di prendere una decisione sulla riapertura delle centrali a carbone in Italia?

Ci sono soluzioni alternative e altrettanto immediate, tenuto conto dello stato di emergenza improvvisa in cui l’Europa è sprofondata?

Noi di Traveleco abbiamo fatto il punto della situazione. Abbiamo raccolto informazioni in tempo reale e costantemente aggiornate. Ora siamo pronti a condividere con te il nostro personale punto di vista.

Riaprire le centrali a carbone in Italia è la soluzione?


guerra russia ucraina
Ph by Vicky Elia

Negli ultimi giorni, si è registrata una vera e propria invasione di notizie sul tema crisi energetica, fornitura gas e possibili soluzioni.

Ma non solo! Quello che ogni giorno cattura sempre più l’attenzione di tutti noi, riguarda l’esponenziale aumento dei costi di fornitura di gas, elettricità e non per ultimo l’aumento del carburante.

Il tema delle centrali a carbone e la loro possibile riapertura, andrebbe analizzato con una certa delicatezza e così fortunatamente ha fatto il Governo italiano.

Al fine di evitare una crisi umanitaria, eravamo pronti a sopportare un provvedimento emergenziale e temporaneo al fine di far rientrare lo stato di crisi provocato dalla guerra.

Questa riflessione era stata fatta con coraggio e consapevolezza.

Siamo tutti consapevoli che non vanno messi da parte gli ideali di ecosostenibilità che ci uniscono e in cui tutti noi crediamo.

Abbiamo creato una visione ecosostenibile e condiviso informazione sana e consapevole.

Abbiamo contribuito alla sensibilizzazione sulle tematiche ambientali.

Eppure eravamo tutti quanti pronti a fare un passo necessario per un bene comune e più elevato.

La possibile riapertura delle centrali a carbone in Italia ci ha spaventato!

Nessuno di noi vuole fare dieci passi indietro nel passato.

Ogni impronta di quella marcia per una vita ecosostenibile è costata fatica e ha portato a un cambiamento.

La guerra Russia Ucraina coinvolge tutti, ed è necessario adottare misure urgenti e drastiche per cercare di contribuire alla fine del conflitto.

Fortunatamente però dopo le considerazioni fatte del Governo, pare che questo passo drastico ed emergenziale possa ancora attendere.

Il Governo ha parlato di possibile riapertura delle centrali a carbone in Italia solo come ultima ed estrema possibilità.

Prima di arrivare a tanto fortunatamente l’Italia possiede delle scorte di fornitura gas.

Il problema è che essendo scorte non sono certamente sufficienti nel lungo periodo.

Per fare in modo che possano durare il più a lungo possibile, evitando così la riapertura delle centrali a carbone, è necessario razionare il gas!

L’Italia, come sai, non è energicamente indipendente.

Milioni d’italiani per scaldarsi, cucinare e fare migliaia di altre cose nella vita quotidiana, fanno affidamento sull’approvvigionamento di gas proveniente dalla Russia. Il gas è usato anche per produrre elettricità. Nel 2020 più del 43% dell’energia elettrica italiana è stata prodotta con il gas.

Molto di questo gas è importato dalla Russia; esattamente il 43%.

Davvero tanto, se si considera che la fornitura energetica dell’Italia si è fin ora basata sulla fiducia e la stabilità di un altro Paese!

Ma non solo! la stessa percentuale vale anche per l’importazione del carbone dalla Russia!

Questo fatto ha certamente reso la Russia una potenza economica, tenuto conto delle riserve di gas pressoché inesauribili.

La scelta di non acquistare più gas dalla Russia in un momento come questo, si deve interpretare come una reazione di disapprovazione alla guerra contro l’Ucraina.

L’Italia, come del resto anche tu, non approva questa guerra e non può continuare a finanziare economicamente il Paese che ha dato inizio a questo conflitto.

La non indipendenza energetica e l’improvvisa guerra, impongono una valutazione anche delle soluzioni più drastiche.

Una volta valutate e prese in considerazione per fortuna ci si è resi conto che quella della possibile riapertura delle centrali a carbone, resta per ora un’ipotesi remota e non attuale.

Il Ministro Cingolani ha infatti affermato che occorrono 24 mesi per ottenere l’indipendenza energetica dalla Russia e questo, unito al fatto che per ora l’Italia può sfruttare le sue seppur ridotte scorte, ci fa tirare un sospiro di sollievo.

In atto c’è una vera e propria transizione ecologica proiettata all’indipendenza energetica dalla Russia.

Una delle soluzioni varate dal Governo è quella di aumentare l’utilizzo di gas liquefatto, che per arrivare non ha bisogno di passare attraverso i gasdotti ma è trasportato via nave.

Di certo non è pensabile chiudere i rubinetti del gas e lasciare tutti al freddo, con le cucine spente e senza luce!

La riapertura delle centrali a carbone sarebbe un provvedimento temporaneo ed emergenziale destinato a morire con la fine della crisi.

Per fortuna prima di arrivare a questo ci sono altre strade che il Governo ha intenzione di percorrere con impegno e serietà.

La guerra tra Russia e Ucraina, ha impattato in maniera violenta sull’economia del nostro Paese.

Non è interessato solo il settore ambientale! L’aumento spropositato dei prezzi delle forniture di gas, elettricità e carburante stanno facendo crollare l’equilibrio economico di noi italiani.

Le conseguenze di una guerra sono devastanti.

Colpiscono vite umane, economie, sviluppo e progresso.

Paralizzano temporaneamente il mondo e le vite che ne fanno parte.

Quella delle riaperture delle centrali a carbone in Italia non è la soluzione.

Riaprire le centrali a carbone in Italia dunque, sarebbe stata solo una scelta provvisoria per gestire l’emergenza.

Non finanziare la Russia in un momento come questo è fondamentale, così come lo è evitare un lockdown energetico, ecco perché il Governo aveva paventato questa soluzione come tra quelle possibili.

Per evitare una crisi umanitaria appunto!

Soluzioni per evitare riapertura delle centrali a carbone


centrale a carbone in Italia
Ph by Vicky Elia

Come evitare la riapertura delle centrali a carbone in Italia e aumento del gas.

Cosa possiamo fare per ottimizzare i consumi e preservare le scorte di gas?

Bisogna razionare i consumi ed evitare gli sprechi, fare qualche sacrificio necessario per allungare nel tempo la fornitura di gas attuale.

Non possiamo sostenere a lungo l’impennata dei costi in bolletta.

Famiglie e imprese hanno già accusato il colpo di questi improvvisi aumenti registrati.

Non razionare i consumi di gas, elettricità e carburante porterebbe molte famiglie a non poter più accedere ai servizi essenziali quali le forniture energetiche.

Proprio così! Ignorare questa crisi, porterebbe a un continuo innalzamento dei costi delle forniture, divenuto già insostenibile.

Cosa puoi fare per risparmiare su gas ed elettricità?

Il Governo Draghi pare stia preparando un piano per fronteggiare un’eventuale emergenza. Solo nel momento in cui dovessimo trovarci in una situazione di crisi da forniture potrebbe parlarsi di riapertura delle centrali a carbone.

Nel frattempo, potremmo prepararci all’utilizzo delle sole energie rinnovabili.

Fino a che ciò non accade, insieme possiamo adottare dei comportamenti che ci consentiranno di risparmiare sui consumi.

Come puoi contribuire concretamente per arginare i danni ambientali ed evitare la riapertura delle centrali a carbone?

Penso che sia doveroso fare qualche sacrificio, la guerra è un nemico e tutti noi possiamo fare qualcosa nel nostro piccolo per contribuire alla sua fine.

Ci sono molti accorgimenti che puoi adottare in casa, sul luogo di lavoro e nella tua vita quotidiana.

Fondamentale è non sprecare le riserve di gas attuali e inquinare il meno possibile qualora verranno riaperte le centrali a carbone.

Dovrai quindi cambiare qualche tua abitudine.

  • Risparmia gas ed elettricità
  • tieni spenti i riscaldamenti per più ore durante la giornata
  • non lasciare i riscaldamenti accesi se in casa non c’è nessuno
  • imposta il termostato con degli orari regolari e ridotti di accensione
  • la doccia calda, falla durare lo stretto indispensabile
  • non lasciare l’acqua aperta mentre lavi i denti o svolgi altre mansioni
  • non lasciare aperto il frigo più del necessario
  • prediligi pietanze da cuocere in meno tempo o utilizza la pentola a pressione
  • adoperati per l’utilizzo di fonti energetiche alternative, installa i pannelli solari!

Come vedi puoi fare tanto anche tu e questo contributo sarà prezioso.

Sembrano piccoli gesti ma, se compiuti da tutti, hanno una grande rilevanza.

L’Italia, dovrà sicuramente lavorare per rendersi energicamente indipendente pur non avendo materia prima, questo è certo! Per far questo bisogna avviare un processo di elettrificazione dei consumi.

Come diventare energeticamente indipendenti?


crisi energetica
Ph by Vicky Elia

Le energie rinnovabili sono la soluzione! Tuttavia, l’Italia non è in grado attualmente di soddisfare la domanda.

Tenuto conto della crisi umanitaria portata dalla guerra tra Russia e Ucraina, non si può attendere di avere energie rinnovabile a sufficienza per la Nazione intera.

Bisogna dare priorità alle vite umane e all’avanzare della guerra.

L’obiettivo ora è quello di fare tutto il possibile per far rientrare l’emergenza e favorire la fine della guerra.

Tutti uniti, potremo affrontare questa orrenda parentesi storica e attivarci per rendere l’Italia un Paese energeticamente indipendente attraverso l’uso delle rinnovabili.

Avere la temperatura più bassa in casa oppure spegnere i termosifoni per più ore al giorno, se ci pensi, provoca meno dolore rispetto a quello che sta producendo la guerra in questi giorni.

Cosa ne pensi? Sei d’accordo anche tu con il fatto che in questo momento è necessario fare dei piccoli sacrifici? Con l’impegno di tutti possiamo evitare la riapertura delle centrali a carbone in Italia.

Fammi sapere nei commenti quali altri comportamenti possiamo adottare nella nostra vita quotidiana.

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Condividi le tue pratiche ecosostenibili per il bene comune di tutti.

Buona esperienza green,

Vicky.

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