Riscaldamento globale: lo sci è in pericolo

riscaldamento globale

Sempre più spesso si sente parlare di riscaldamento globale ma ti sei mai chiesto quali sono i rischi per le nostre montagne? Sapevi che la neve artificiale è nemica dell’ambiente?

Se ti ho incuriosito e vuoi saperne di più allora continua a leggere questo articolo e scopri tutti i danni ambientali, ma non solo, causati dalla neve artificiale.

Ti racconterò deii rischi per le nostre montagne e come su tutto questo incide il riscaldamento globale.

Conseguenze cambiamenti climatici

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Ph by Vicky Elia

L’anno internazionale dello Sviluppo Sostenibile delle Montagne

Avrai sicuramente notato che ogni anno la neve fatica ad arrivare e la sua allarmante assenza spaventa.

Le anomalie climatiche che si registrano anno dopo anno sono tutte collegate al riscaldamento globale e dunque ai comportamenti dell’uomo.

Per fortuna L’ONU non ha trascurato il benessere delle nostre montagne e la minaccia che incombe silenziosa su di loro.

Quando si parla di riscaldamento globale ci si riferisce a tutto il mondo!

Tutto il mondo è sotto la costante minaccia delle temperature sempre più elevate.

Più le temperature aumentano e più il nostro pianeta è sempre meno adatto alla vita.

Bisogna quindi comprendere che siamo tutti, ma proprio tutti, coinvolti in questo cambiamento climatico e ciascuno di noi ha il dovere di cambiare il proprio stile di vita e renderlo più ecosostenibile.

Vivere una vita più ecosostenibile non vuol dire avere una vita meno bella, fatta di rinunce e sacrifici.

Tutt’altro! Vivere in maniera ecosostenibile vuol dire condurre un’esistenza che rispetta l’ambiente, la natura e le forme di vita che sono parte di un equilibrio perfetto e armonioso.

L’unica minaccia per questo equilibrio, sono le cattive pratiche di vita sviluppate nel tempo proprio dall’uomo.

Tornando dunque alle nostre amate montagne, il 2022 è stato proclamato dall‘ONU “l’Anno Internazionale dello Sviluppo Sostenibile delle Montagne”.

La scelta di proporre il 2022 come Anno Internazionale dedicato allo sviluppo sostenibile delle Montagne non è casuale.

Sapevi che nel 2022 ricorre il ventennale di quello che fu riconosciuto per la prima volta come Anno Internazionale della Montagna.

Fu istituito l’11 dicembre del 2002!

Eh già! L’anno internazionale dello sviluppo sostenibile della montagna esiste, non tutti lo sanno ed è proprio per questo che dobbiamo diffondere la conoscenza e trattare a fondo e con chiarezza le tematiche ambientali.

Quali sono gli effetti del riscaldamento globale sulle montagne in Italia

riscaldamento globale: lo sci è in pericolo
Ph by Vicky Elia

Le nostre montagne sono l’habitat di specie uniche di flora e fauna.

I paesi di montagna costituiscono tipologie del tutto singolari di ecosistemi che devono essere preservate e conservate.

La minaccia più grande che incombe sul futuro di questi paesaggi è il cambiamento climatico che sta causando non pochi problemi.

Il primo fra tutti è stato la registrazione di temperature anomale (fino a più di 15° oltre i 2000 m di altitudine) per la stagione invernale, con conseguente scarsità o totale assenza di neve.

In quest’ultimo periodo infatti siamo stati bombardati da un’infinità di immagini satellitari e fotografie scattate da droni che ci mostrano le nostre Alpi e gli Appennini senza il loro caratteristico manto bianco invernale.

In alcuni casi quasi spoglie, in attesa di una bella nevicata che le ricopra un po’.

Ma cosa accade quando la stagione invernale inizia e della neve non c’è neanche l’ombra?

Gli impianti sciistici, che lavorano con un turismo stagionale, si sono dovuti adattare in fretta! Ed ecco che entrano in scena i cannoni sparaneve.

Far dipendere il proprio business da Madre Natura può causare degli imprevisti.

In questo caso però non bisogna prendersela con Madre Natura ma con l’essere umano che molto spesso gli è nemico.

L’effetto serra e il riscaldamento globale sono i mali della natura e dell’ambiente e non bisogna imprecare il cielo se la neve non arriva.

Bisognerebbe piuttosto chiedersi cosa possiamo fare a riguardo.

In assenza di neve vera la soluzione più utilizzata dai comprensori sciistici è l’utilizzo degli ormai indispensabili e diffusissimi “cannoni sparanave”.

Infatti, quando la stagione è magra di precipitazioni sono i veri e propri salvatori dell’inverno. 

I cannoni sparaneve e i costi ambientali della neve artificiale

Gli impianti di innevamento artificiale, comunemente detti cannoni sparaneve, entrano in funzione non appena le temperature scendono sotto la soglia minima.

Solo così l’acqua nebulizzata può trasformarsi in neve.

Da decenni ormai il loro utilizzo, un tempo solamente eccezionale, è diventato quotidianità.

Sciare su una pista con neve vera e naturale è oramai diventato impossibile… o quasi!

Cannoni sparaneve: Chi li ha inventati e come funzionano

La storia sulla nascita dei cannoni sparaneve è davvero buffa, merita di essere raccontata.

I cannoni sparaneve sono nati assolutamente per sbaglio o… per caso.

Negli anni Settanta, nel Massachussets, due fratelli di nome Tropeano conducevano tranquilli la loro azienda agricola.

I due, di origini italiane, realizzarono un sistema di nebulizzazione dell’acqua con cui innaffiare i loro frutteti.

Durante la stagione invernale, con l’abbassarsi delle temperature, successe qualcosa di inaspettato e l’impianto di erogazione iniziò a produrre neve.

Da qui, con il passare del tempo, si arrivò al primo cannone sparaneve… Il resto è storia.

Impatto ambientale cannoni sparaneve

Come ti ho già raccontato nell’articolo “Vacanze di Natale, montagna a tutti i costi” , i cannoni sparaneve da un lato sono indispensabili per poter sciare in assenza di neve naturale.

Dall’altro lato, però, comportano un notevole impatto sull’ambiente con un consumo di risorse idriche ed energetiche che non passa inosservato.

Il tutto si svolge all’ombra del nemico silenzioso sempre presente di nome riscaldamento globale.

Sapevi che uno studio condotto da CIPRA, la Commissione internazionale per la protezione delle Alpi, ha calcolato che, per innevare le piste alpine, durante tutta la stagione invernale in Italia, vengono consumati 95 milioni di metri cubi d’acqua e spesi 600 gigawattora di energia.

Sì hai letto proprio bene! E il costo è ancora più spaventoso perché parliamo di circa 136 mila Euro per ettaro.

Ammettilo! Non avevi idea che una sciata potesse costare così tanto.

Non soffermarti solo sul costo economico ma valuta il prezzo che l’ambiente deve pagare in termini di spreco di risorse energetiche e danni al terreno.

Se riuscissimo a gestire il problema del riscaldamento globale, non sarebbe necessario ricorrere alla neve artificiale.

Se riuscissimo a contenere e rallentare l’innalzamento delle temperature, la soffice neve bianca verrebbe giù direttamente dal cielo e non dalla bocca metallica di un cannone costoso e dannoso.

Cosa puoi fare in concreto?

Condurre una vita più ecosostenibile non sarebbe male e non è neanche difficile.

Inizia dalle piccole cose.

Ad esempio quando devi fare un viaggio valuta attentamente quali mezzi utilizzare per inquinare di meno, è una piccola attenzione ma potrai contribuire attivamente ad incoraggiare il ritorno della neve sulle nostre montagne!

Gli effetti del riscaldamento globale mettono a rischio lo sport

Riscaldamento globale
Ph by Vicky Elia

Sta già succedendo, a Pechino si è svolta la prima Olimpiade invernale su neve artificiale.

Nell’area scelta per i Giochi infatti non nevica più da tempo.

Come sottolineato da uno studio pubblicato su Current Issues in tourism “il cambiamento climatico ha modificato per sempre il futuro degli sport invernali“, tanto che se non verrà applicato l’accordo di Parigi, entro la fine del secolo si potrebbe sciare ancora soltanto a Sapporo, quella che è stata la sede dei Giochi nel 1972.

Il riscaldamento globale ci farà dire addio alla neve

Nevica sempre più in alto e produrre neve artificiale diventa sempre più difficile e oneroso in termini di risorse idriche.

Con l’aumento della temperatura aumenta solitamente anche il rischio di valanghe, a causa di ondate di calore o di pioggia su neve preesistente.

Inoltre, la particolare composizione della neve artificiale con acqua liquida pari a circa il 15-20 % provoca effetti completamente diversi sul terreno.

La neve naturale ha una percentuale d’acqua liquida differente compresa tra il 7 e il 10 %.

Cosa succede al terreno con la neve artificiale?

La neve artificiale ha un peso maggiore e allo stesso tempo una minore capacità isolante.

Questa particolare consistenza, porta al congelamento del suolo con la conseguente asfissia del manto vegetale.

Il congelamento del suolo non crea solo danni alla vegetazione ma influenza tutto l’ecosistema dell’area circostante.

Tutto ciò che fa parte della natura è anche inserito in un naturale ciclo di vita.

La neve artificiale interrompe questo ciclo di vita, porta uno squilibrio dell’ambiente e agli animali che lo popolano.

Ci avevi mai pensato?

Come già detto da alcuni ricercatori e scienziati del clima, almeno sulle nostre Alpi, difficilmente l’attività sciistica sarà sostenibile a quote inferiori ai 2000-2200 metri nel prossimo futuro.

La neve artificiale, insomma, non può essere una soluzione, perché costa tanto sotto ogni punto di vista e con le temperature alte ha comunque vita breve.

Cosa possiamo fare per interrompere l’innalzamento delle temperature? Soluzioni contro il riscaldamento globale

Cosa dobbiamo fare quindi per far fronte a questa situazione problematica sulle nostre montagne? Agire subito per ridurre le emissioni è la prima, improrogabile mossa da fare.

Sarà indispensabile rallentare e fermare il riscaldamento globale e i cambiamenti climatici ad esso collegati.

Tocca a noi agire per salvare le nostre montagne e mantenere vive le nostre passioni.

Ogni azione dell’uomo ha un impatto sull’ambiente, in qualsiasi ambito.

Anche il settore del turismo è direttamente coinvolto e dobbiamo fare del nostro meglio per rallentare la corsa del riscaldamento globale permettendo alla neve di tornare, bianca e abbondante proprio come ai vecchi tempi.

Spero di aver acceso in te il desiderio di vivere in maniera più ecosostenibile, diffondi la conoscenza perché è un’arma potente.

Buona esperienza green,

Vicky.

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